Questa piccola carrellata non è mirata certamente allo sviluppatore WordPress avanzato ma più una introduzione per l’alunno che si avvicina al mondo di questo CMS e che, giustamente, è spaesato dal mondo sterminato dei plugin. Vediamo cosa sono, una carrellata di quale tipologie possono tornare utili, alcune scelte di versioni/nomi e alcune criticità che è difficile scoprire e non con molta esperienza sul campo.
Indice dei contenuti
Cos’è un plugin
Un plugin di WordPress è un componente software che estende le funzionalità di un sito web realizzato con la piattaforma WordPress. Questi plugin aggiungono nuove caratteristiche e comportamenti al sito, consentendo agli sviluppatori e agli utenti anche con scarsa esperienza di personalizzare e migliorare le funzionalità base di WordPress senza dover scrivere codice da zero. I plugin possono essere utilizzati per aggiungere nuove funzioni come gallerie di immagini, video, moduli di contatto, widget di social media o anche per migliorare la sicurezza, la SEO e le performance del sito. Sono disponibili migliaia di plugin gratuiti e a pagamento sulla directory ufficiale di WordPress, offrendo innumerevoli possibilità di personalizzazione del proprio sito.
Quali categorie esistono
Non è facile fare una categorizzazione dei plugin perché fondamentalmente non è prevista neanche a livello ufficiale ma proviamo lo stesso a farne una per sintetizzare questo mondo piuttosto variegato per gli alunni lanciati in questa mischia.
Builder
Sappiamo da altri articoli che WordPress nasce con una interfaccia UI basata su template preconfezionati disponibili gratuitamente o con livelli di pagamento differenti per sbloccare determinate funzionalità o customizzazioni. Ogni template prevede una serie di zone, di vincoli e personalizzazioni che spesso possono essere molto differenti tra loro. Non è detto che usando un template di solito si riesca subito ad utilizzare un template differente in modo istantaneo. Per quanto versatile, ogni template ha dei limiti strutturali per cui le varie aree possono sicuramente essere personalizzate con blocchi vari ma sempre secondo limiti preimpostati e invalicabili. Spesso i designer esperti preferiscono affrontare la realizzazione di una veste grafica da zero, utilizzando elementi personali o oggetti e widget assemblabili a piacere estetico (magari seguendo principi di UI/UX leggi qui). Per fare questo ho bisogno di un Builder.
Siamo subito chiari: sui builder c’è una faida da tempo su quale sia il migliore, il meno costoso, quello con più funzionalità, più facile ecc. Impossibile fare una classifica, quindi, ma trovate tanti tanti confronti in giro per la rete. Qui ne citiamo giusto qualcuno per completezza delle trattazione.
Il più diffuso e noto è probabilmente Elementor. Prevede un pagamento in abbonamento mensile/annuale abbastanza caro per ogni sito. Ovviamente va fatto ricadere tale costo sul cliente in fase di preventivo. Ha una miriade di strumenti, widget preconfezionati, template: insomma semplifica oggettivamente la vita del designer sia professionista che alle prime armi.
Altri che meritano menzione, con prezzi e piani differenti ma sempre meno costosi di Elementor sono WpBakery, Oxygen, Breakdance, SiteOrigin (uno dei miei preferiti perché lavora molto sull’accessibilità), Divi (un compromesso interessante per qualità/prezzo), GeneretePress con cui è realizzato questo sito, Gutenberg (il pagebuilder integrato di WordPress che sta facendo lenti passi in avanti ma deve barcamenarsi tra funzionalità e facilità di base)
Cache
ogni CMS vive di un problema di prestazioni critico: la mole di dati che devono essere prelevati dal database ogni volta si carica una pagina web del sito richiesto. La quantità di widget, fogli di stile e codice aggiuntivo possono gravare enormemente sui tempi di caricamento con inevitabili ripercussioni sull’esperienza utente e i test di Google PageSpeed Insight che valuta alcuni dati di velocità del sito web e li usa per funzionalità di SEO ed indicizzazione i siti. Se il nostro sito non prevede molti contenuti dinamici ma fondamentalmente solo pagine statiche un plugin di cache diventa imprescindibile. Anche qui ogni sviluppatore ha i suoi preferiti ma la faida è meno accesa dei builder. Esistono con piani gratuiti e a pagamento incrementale che consigliamo solo a siti super complessi come gli e-commerce. Ne citiamo tra i più diffusi. W3 Total Cache (il nostro preferito), WP Rocket, LiteSpeed Cache, WP Supercache.
Widget Grafici
I widget sono elementi che forniscono funzionalità aggiuntive ad una pagina web, solitamente in sezioni specifiche del sito, a cominciare dal footer. Non è facile farne una carrellata. I widget sono spesso già pre-inseriti nei plugin dei builder visti in precedenza ma in molti casi sono scaricabili sotto forma di pacchetti indipendenti o che estendono i citati builder. Ma quali sono esempi di widget che magari posso mettere sul mio sito? Anche qui, qualche modesto arbitrario consiglio. Carosello di immagini o video, in genere in alto sotto lo header; un Call To Action ovvero una immagine con testo e bottone da piazzare sempre in alto (qui c’è col mio faccione in homepage); post/commenti/articoli recenti da mettere sotto ogni articolo; mappe google, contatti, widget per le icone social, gallerie di immagini/video. Queste sono alcune delle widget più utilizzate e diffuse, ma nulla toglie che non troviate widget specifiche e particolari
Funzionalità di backend
Qui non facciamo molte considerazioni: sono plugin spesso specifici e magari se ne avverte la necessità con esperienza e siti piuttosto articolati. Tra le funzioni di backend possiamo considerare il plugin per nascondere il login come WPS Hide Login, quelli per aggiungere l’upload di media non consentiti come gli SVG e i WEBP o visualizzazione integrata di pdf o powerpoint, i plugin per aggiungere le pubblicità, plugin avanzati per aggiungere codice JS, CSS, PHP all’interno delle pagine Worpress piuttosto che plugin di evidenziazione del codice, plugin per aggiungere icone o bottoni preconfezionati, plugin per la gestione della sicurezza degli accessi, gestione dei cookie e banner.
SEO
La Search Engine Optimization è un ramo dello sviluppo web spesso sottovalutato, soprattutto dagli sviluppatori meno esperti. Si tratta di una serie di tecniche e strategie applicate al nostro sito web e con altri strumenti esterni che consentono al nostro lavoro di essere catalogato da Google nelle posizioni più alte della ricerca e di generare quindi, in generale, più traffico e ricavi. WordPress mette a disposizione dei plugin che aiutano ad ottimizzare e compilare alcune informazioni necessarie. Non sono strumenti completi e miracolosi ma senza dubbio necessari per cominciare questo genere di ottimizzazione. Ne esistono diversi ma i due più utilizzato sono Yoast SEO (usato anche qui) e Rank Math.
E-Commerce
Qui si apre una pagina molto articolata. WordPress con i plugin di e-commerce può diventare una piattaforma di commercio elettronico decisamente performante e personalizzabile con risultati complessi e professionali. Non è un caso se molti siti WordPress siano e-commerce. Il plugin leader qui è WooCommerce, seguito da WP eCommerce.
Ultima modifica 12 Settembre 2024